sabato 5 maggio 2007

Buone speranze dal WWF...

Io e Brit abbiamo sempre tenuto sott'occhio i problemi riguardo ambiente e clima...e torniamo a ripetervi che qualcosa si può fare, basta volerlo!

Ecco quindi che il Wwf ci dà una spinta in più , presentando il suo dossier su cui sono presente 15 casi in cui i vari governi hanno davvero fatto qualcosa per salvare il notstro clima:

Fermare il corso del cambiamento climatico si può: lo confermano i produttori di energia rinnovabile delle Filippine, gli inquilini delle case a impatto zero in Gran Bretagna, i giudici australiani che bloccano l’ampliamento di impianti vecchi e inquinanti, le multinazionali che hanno diminuito le proprie emissioni fino al 40%. Dall’India al Brasile, le iniziative per risparmiare energia e ridurre l’inquinamento da CO2 stanno sviluppandosi in ogni parte del mondo. Così, mentre alcuni governi si ostinano a ritardare l’azione, il passaggio a un sistema energetico più pulito e più efficiente per alcuni è iniziato da un pezzo.

“Oggi abbiamo a disposizione tutti gli strumenti tecnologici ed economici necessari – commenta Michele Candotti, Segretario generale del WWF Italia - I governi devono valorizzare le soluzioni che puntano sull’efficienza energetica e sull’energia pulita, e rimuovere gli ostacoli che tuttora ne impediscono lo sviluppo .E’ fondamentale che il terzo gruppo di lavoro del Comitato Intergovernativo sul Mutamento Climatico (IPCC), riunito a Bangkok questa settimana, spieghi chiaramente come il costo dell’inazione sia molto più alto di quello che serve per “ripulire” le nostre economie. Questo vale anche per l’Italia, che rischia di pagare molto caro il ritardo e le timidezze nell’avviare la ‘nuova rivoluzione industriale’ dell’efficienza e delle energie pulite, e che attualmente è invece in controtendenza sul fronte delle emissioni di CO2 (+13%, mentre dobbiamo ridurre del 6,5% entro il 2012 e molto di più in futuro)”.

Il dossier WWF Fermare il cambiamento climatico è possibile presenta 15 casi virtuosi in cui governi, aziende e singoli cittadini riducono davvero le emissioni di CO2 e contrastano ogni giorno, in concreto, il riscaldamento globale del pianeta. E proprio mentre a Bangkok il terzo gruppo di lavoro del Comitato Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC) sta definendo il suo rapporto sulla mitigazione, in Thailandia continua a dare frutti l’emendamento legislativo che consente ai piccoli produttori di energia rinnovabile di vendere da 1 a 10 MW di elettricità alle centrali nazionali, contrastando un’industria del carbone sempre più contestata.

Perché l’aumento della temperatura globale si mantenga sotto la soglia critica dei 2°C, il mondo deve ridurre le emissioni di CO2 di oltre il 50% entro la metà di questo secolo. Ed è ormai chiaro che “si può fare”. Puntuali valutazioni economiche indipendenti hanno confermato che questo investimento ripaga: secondo il Rapporto Stern del 2006 non fare niente può costare alle economie mondiali fino al 20% del loro PIL, mentre il costo dell’azione non supera l’1%. Ma la buona riuscita di questa “azione contro il tempo” non può prescindere da un intervento globale, a ogni livello della comunità mondiale, coinvolgendo i piani alti della politica come ogni singolo cittadino.

Governi, imprese, individui: sono questi i tre grandi ambiti delle buone pratiche evidenziate dal WWF, che proponiamo qui attraverso sei casi esemplari. A livello di politiche, il governo britannico ha stabilito che entro il 2016 tutte le case di nuova costruzione saranno a zero emissioni di CO2 (sulla scia della campagna WWF One million sustainable homes), mentre quello brasiliano, che sta elaborando un Piano Energetico Decennale, si è convinto che un taglio drastico agli sprechi e un investimento nelle nuove tecnologie e nelle energie rinnovabili, può rendere superflua la costruzione di nuove infrastrutture per la produzione di energia su larga scala, garantendo un risparmio di 15 miliardi di dollari americani e di 413 milioni di tonnellate di CO2 (come indicato nel rapporto WWF Sustainable Electricity Agenda 2020).

Importanti risultati arrivano anche dal mondo delle imprese. Le 12 compagnie - del calibro Johnson&Johnson, IBM, Nike, Sony, Lafarge e Tetra Pak - che hanno aderito al programma WWF dei Climate Savers, non solo stanno sensibilmente riducendo le proprie emissioni, ma si stanno rendendo conto che la riduzione delle emissioni conviene. Rispetto al 1990 Lafarge, azienda leader nei materiali industriali e nel cemento, ha ridotto dell’8,3% le emissioni lorde nei paesi industrializzati e del 12,7% le emissioni mondiali per tonnellata di cemento, mentre l’IBM ha ridotto le proprie emissioni del 40%, scoprendo di aver risparmiato per questo ben 115 milioni di dollari. Sul fronte delle compensazioni di emissioni di CO2 (carbon offsetting), che consentono di “rimediare” all’inquinamento prodotto tramite l’investimento in progetti ambientali o di acquisire crediti da scambiare sui mercati ufficiali, la certificazione del Gold Standard, promossa nel 2003 dal WWF per garantire la reale efficacia delle compensazioni e oggi supportata da 38 organizzazioni, ha garantito la bontà di 10 progetti a livello mondiale, mentre 60 sono in fase di approvazione.

Al comune cittadino sembreranno azioni complesse e lontane dalla sua portata, ma in tutto il mondo singoli individui stanno dimostrando che ognuno, nel suo piccolo, può fare qualcosa di importante. In Svizzera, per esempio, sono 50.000 gli iscritti a Mobility, l’associazione svizzera per il car-sharing, che mette a disposizione 2000 automobili in 1000 località diverse, garantendo una importante riduzione di CO2 oltre che un significativo cambiamento nello stile di vita dei cittadini; mentre in Gran Bretagna la campagna Unpluggit! non solo ha convinto migliaia di persone a staccare dalla presa il carica-batterie dei propri cellulari quando non sono in uso, ma sta facendo una forte pressione sull’industria della telefonia mobile perché introduca strumentazioni energeticamente meno dispendiose.

Ragazzi....diamoci una mossa!!

Nessun commento:

Posta un commento

A causa dell'alta attività di spam, mi son vista costretta ad utilizzare il riconoscimento attraverso scrittura....sorry :)
Bea